sabato 26 agosto 2017

La Tempesta della Vita




Nella vita, specialmente chi imbocca la strada dell'impegno sociale e politico nel senso elevato per portare un miglioramento nel mondo, viene spesso travolto da eventi negativi. La mia esperienza, sia personale, sia la testimonianza delle persone con cui condivido il cammino, mi dice che non si tratta di una sensazione aneddotica ma di una verità statistica.

A chi non da fastidio al sistema non accade quasi mai nulla. Ma quando lo si contesta... il sistema contrattacca. E non lo fa solo sulle tematiche elevate, quelle appunto sociali e politiche, ma anche su tutta una gamma di problematiche di contorno tutte tese a disturbarci come singole persone per distrarci dal nostro impegno. Quando lottiamo contro le ingiustizie del mondo ci sentiamo travolti da banalità cui non vorremmo dedicare un solo minuto, problemi burocratici, guai di vicinato, oppure da accadimenti più seri, se il nostro livello di resistenza è alto, quali problemi di salute nostri o dei nostri cari, o difficoltà lavorative.

E' in queste situazioni che anche un'anima elevata finisce per porsi le domande più banali ad esempio perché capitino tutte a lei che tanto si impegna per il bene del mondo.

Tralasciando per un attimo il perché alle anime meritevoli si presentino più negatività che a quelle più infime, dovremmo focalizzarci sull'errore di fondo nel chiederci il perché questo avvenga pretendendo di considerare i singoli eventi scollegati gli uni dagli altri.

La domanda, e la conseguente sofferenza, deriva da un'incompleta visione della realtà.

Se fossimo dei navigatori nel cuore di una tempesta difficilmente ci chiederemmo il perché la nostra imbarcazione viene colpita dalla singola onda perché è ovvio che in una burrasca ci si trovi presi tra centinaia di onde ed è altrettanto ovvio che queste ci colpiscano.

Già prendere consapevolezza di questo limiterà, se non altro quantitativamente, il nostro continuo porci interrogativi e il relativo logoramento interiore.

Ma la vera domanda semmai dovrebbe essere come siamo finiti nella tempesta. E in una tempesta ci si finisce per due motivi. Perché si è dei cattivi navigatori e si sono clamorosamente errate la tracciatura della rotta e le previsioni meteorologiche. Oppure perché al contrario si è dei navigatori audaci che hanno sfidato le intemperie più pericolose per arrivare a un obiettivo importantissimo.

Le anime che soffrono una miriade di accadimenti e di disturbi mentre lottano per Amore del Creato stanno attraversando la Tempesta della Vita. Se è chiara la metafora sarà anche chiaro che non ha alcun senso chiedersi perché proprio a noi succedano questo o quello perché è chiaro che nella Tempesta della Vita non possiamo che essere colpiti da un'onda dopo l'altra. Semmai dobbiamo prendere consapevolezza che appunto in questa Tempesta ci siamo e chiederci il perché. Ma sarà un interrogativo di facile soluzione. Come il navigatore di cui sopra, abbiamo sfidato il mare grosso e i venti per arrivare a una meta importantissima per la quale siamo disposti a mettere in discussione noi stessi, la nostra felicità, la nostra salute, la nostra serenità.

Sapere di essere in una Tempesta non darà forse un sollievo immediato a chi prende consapevolezza ora di questa condizione. Ma lo darà in futuro perché ora il navigatore sa di dover tenere saldo il timone e tracciare una rotta per uscirne.

Esiste anche una seconda condizione che aumenta la nostra sofferenza in queste circostanze difficili dell'esistenza. In una burrasca, con la nave che imbarca acqua, si inclina, è sbattuta da una parte all'altra, le onde alte tutt'intorno, gli spruzzi ovunque, diventa difficile vedere appena al di là della prua. E diventa quindi difficile vedere che oltre alla nostra ci sono altre navi in balìa dei cavalloni e dei venti. Da questo deriva ahimè la convinzione di essere sempre soli, soli nella lotta, soli nella sofferenza che viene quindi amplificata. Ma così come a volte la compagnia delle altre persone è solo illusoria, poiché in realtà siamo soli nella massa anonima, esiste anche una condizione opposta e ci sentiamo soli nella tempesta ma in realtà non lo siamo. Appena al di là delle creste d'acqua e delle goccioline nebulizzate a milioni nell'aria fredda davanti a noi, oltre il fischiare del vento che copre ogni rumore... ci sono altre Anime elevate, altri navigatori che tengono saldamente il timone per restare a galla e arrivare all'obiettivo.

Non siamo soli, dobbiamo solo saperlo, convincercene. E poi trovare un modo per comunicare e aiutarci.

Come fare a trovare la nostra quiete animica nella tempesta? Chi vi scrive può parlarne bene ma questo non significa che abbia sperimentato la soluzione o che sia all'altezza di attuarla. Nonostante ciò la soluzione c'è ed è nero su bianco da migliaia di anni.

Nei Vangeli cristiani si narra l'episodio di Gesù Cristo e della tempesta sedata. Esistono vari livelli di lettura dei Vangeli, da quello terreno e storico sino a quello esoterico e iniziatico.

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In questo episodio, mentre l'imbarcazione con gli apostoli a bordo è in balìa delle onde e imbarca acqua, il figlio di Dio, Colui che dovrebbe salvare l'umanità... dorme come se nulla fosse. Un'immagine che non ispirerebbe molta fiducia. Ma quando gli apostoli si affidano a Lui, Gesù si sveglia e con la Sua sola volontà la tempesta si placa e la barca è salva.

Possiamo credere che questo episodio si sia verificato letteralmente (e probabilmente è così) e ne impareremmo qualcosa, ma non tutto. Ma possiamo invece credere che l'episodio nasconda anche un significato allegorico profondo destinato proprio ai navigatori audaci che si sono lanciati – o che si sono ritrovati – nella Tempesta della Vita. La barca in preda alla burrasca siamo noi. Gesù dormiente è la Scintilla Divina che ci portiamo dentro, anch'essa latente e della quale siamo inconsapevoli, con la nostra superficialità, tanto che ci accorgiamo di essa solo nel momento del bisogno estremo, quando temiamo per noi e ci rendiamo conto ce la nostra essenza terrena non è più sufficiente a tenerci a galla.

Ed è allora che risvegliamo la nostra vera essenza, che non è di questo mondo, e la tempesta finalmente si placa...

Buona navigazione Anime.

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